mercoledì 22 agosto 2012

Alienazione


Chissà perché quando mi trovo davanti all’opportunità di buttar giù qualche riga, improvvisamente il mio cervello si blocca. Ho sempre desiderato avere uno di quegli strumenti che utilizzava Silente per infilarci i propri pensieri. Perché lo potresti fare in qualsiasi momento, e poi andarli a ripescare con calma. Avrei bisogno di questo. Infatti spesso la mia mente vaga e lunghi monologhi si formulano mentre sono in bagno o prima di andare a dormire. Degni di un trattato filosofico penso io. O forse spazzatura.
Per me scrivere significa entrare in un mood particolare. Un misto di malinconia e riflessione. Difficilmente riesco ad entrarci a comando. Invece, quando mi ci trovo, non sono quasi mai nella condizione di poter scrivere. Non so perché ho aperto questo blog. Forse da un po’ volevo riprendere a scrivere. Anche di cose inutili come queste.
Ultimamente nella mia testa c’è un turbinio di pensieri inarrestabile. Ansia per l’esame? Per la laurea? Per il futuro? Rifiuto di accettare che è veramente finita l’esperienza di Strasburgo e che a settembre si torna all’opprimente vita universitaria? Voglia di evadere dalle responsabilità e continuare a progettare di tutto e di più? Mi dicono che ho troppa fantasia, ma io penso che a volte sognare sia l’unica cosa giusta da fare.
Il mio sogno attuale è: vincere la lotteria, e viaggiare per 6 mesi. Andare nei posti più impensabili e scattare tante foto. Dico solo sei mesi perché poi, anche se ricchissima, vorrei continuare l’università.
No, scherzo. Ovviamente questo non è il mio sogno attuale. Attualmente non penso di avere un vero e proprio sogno, perché i sogni sono fini a se stessi. Quelli che ronzano nella mia mente sono più che altro progetti che spero ardentemente di realizzare, ma SOLO perché sono tutti parte di un mosaico che c’è nella mia testa.
A volte mi chiedo se mi renda felice vivere così, una vita di compromessi. Alla fine credo di si, almeno in parte. Perché ho notato che se la parte razionale di me non è soddisfatta, non riesce ad esserlo neanche quella più istintiva. Però quella parte istintiva è sempre li. È quella che quando è andata a Berlino si è profondamente innamorata, e SOGNAVA di andare li, da sola, per un anno. Non importa come o perché, ma DOVEVA farlo. Ecco si, Strasburgo aveva riacceso quella parte di me. L’Italia mi ha fatto rientrare nei miei vecchi abiti.
E allora eccomi qui, con qualcosa che mi manca come sempre. 


2 commenti:

  1. Sere, bellissimo testo. Sai che qualcosa mi manca sempre anche a me... stia a casa, in Francia, in Italia o ovunque... chissa cosa sia questa cosa... Bon courage pour tes mots et tes reves, carissima.

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  2. Merci chérie! C'est bien de savoir que quelqu'un comprend cette bizarre "sensation" .. :) Bisous cara!

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